Quella del cioccolato è una passione e come tale le si può resistere per un poco, ma poi…
Cedendo alla mia personale passione per il cioccolato, quello autentico, naturale e buonissimo, sono andata a trovare gli amici di Audere nella loro sede di San Maurizio d’Opaglio. Ho chiacchierato per una mezz’ora con Diego e mi sarei portata a casa tutta la produzione.
“Io e Riccardo siamo amici da una vita. Ci accomuna la passione per il cibo e in particolare quella per il cioccolato. Volevamo aprire qualcosa di nostro. Abbiamo cominciato a fare ricerche nel mondo del cioccolato per cercare di capire come funziona e perché, per certi versi, non funziona più. Così abbiamo scoperto che ormai il cioccolato venduto nella grande distribuzione non è più “vero” cioccolato, mentre se si parla di cioccolato artigianale si torna alle vecchie ricette e ai pochissimi ingredienti di cui il cioccolato si compone: cacao, burro di cacao e zucchero.
Questa è la storia di due amici di infanzia, diventati adulti con il sogno comune di lavorare il cioccolato. Un sogno oggi realizzato. Diego e Riccardo, pronti a reinventare le proprie carriere, fondarono Audere La Cioccolata in provincia di Novara ormai due anni fa. A far da cornice il Lago d’Orta. A fare da motore, volontà e amore per la materia prima. A determinare il successo, la ricerca di altissimi livelli di qualità.
Per il fascino che subiamo dal cacao e dalla genuinità del cioccolato. Ci abbiamo creduto sin da subito e abbiamo osato (audére appunto). Il cioccolato sta vivendo un periodo di sofisticazione incredibile offrendo così maggior spazio per crescere e sperimentare nell’unico modo da noi conosciuto: quello di un prodotto totalmente naturale. Vogliamo offrire un’eccellenza che sia parte integrante di una dieta sana. D’altro canto la fava di cacao può essere considerata una spezia e noi suggeriamo di usarla sotto forma di granella abbinandola a piatti del territorio. Un esempio? Granella e formaggi del Piemonte o salciccia di Brà.
Con una tavoletta mono origine Perù 70%. Un prodotto che pare semplice e tradizionale ma che; al contrario, custodisce tutta la nostra ricerca e conoscenza, fondamentali per arrivare a un gusto bilanciato.
E’ stata sicuramente una questione di connessioni favorevoli e merito del nostro prodotto. Il cioccolato alla cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto (che è l’unico presidio Slow Food novarese) ha conquistato chef stellati che lo utilizzano addirittura per le loro preparazioni gastronomiche. Altri, invece, utilizzano le nostre scaglie di burro di cacao in purezza come base light per cucinare i crostacei. Inoltre, collaboriamo direttamente con Kyunjoon Kim, cioccolatiere e scultore di cioccolato, che come noi ama il prodotto e la sua incredibile evoluzione. Siamo certi che insieme diventeremo ancora più forti ed esclusivi.
Dal punto di vista tecnico, il modo di fare l’impasto base per i nostri prodotti: utilizziamo solo massa di cacao, burro di cacao e zucchero. E poi il concept che c’è dietro: il cioccolato non deve mai essere invasivo. Deve abbracciare senza infastidire. Deve accorciare le distanze geografiche a tavola accompagnando, senza surclassare, cibi e sapori della tradizione.
Lavoriamo per lo più con logica di Fair Trade. Curiamo rapporti commerciali equi e sostenibili con i produttori affinchè siano garantite loro la giusta retribuzione e soddisfazione. Per compensare le distanze, utilizziamo prodotti locali per creare le nostre ricette di cioccolato come polline e propoli della Valsesia o farina di Riso Buono di Casalbeltrame come addensante naturale per le cioccolate. E ancora del caffè torrefatto artigianalmente a Romagnano Sesia oppure la cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto.
Aumentare la tipologia dei nostri cioccolati mono origine. E dopo aver conquistato anche il backstage di Sanremo, investire ulteriormente nel mercato italiano e in quello estero, anche in cultura. Abbiamo buone collaborazioni in Svizzera e approfondiremo anche la tecnica in Francia. Sarà sfidante, sarà Audere.
Lei è la cipolla di Cureggio, un'eccellenza recuperata tramite un gruppo agguerrito di produttori stimolati da un “faccino radioso” del territorio: Gianluca Zanetta de La Capuccina di Cureggio (No), che è uno dei migliori agriturismi d'Italia secondo il Gatti Massobrio. Dall'altra parte ci sono due giovani maestri cioccolatieri, Diego e Riccardo, due giovani che hanno dato vita ad Audere La Cioccolata (via E. Montale, 20 - tel. 0322 068181) di Borgomanero (No).
Il nome è già un manifesto programmatico: audere in latino osare. E chi osa di più di chi coniuga il cioccolato con la cipolla. Si tratta di un blend di cioccolato del centro e sud America e Madagascar (72%) con cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto. Quest'ultimo è un ortaggio particolare: seminato in febbraio e raccolto in agosto, si fa asciugare al sole e si può conservare fino alla primavera seguente. Di colore biondo, in cucina si apprezza per la sua nota aromatica e mai aggressiva. Proprio questo tratto più dolce e aromatico trova un connubio perfetto con il cioccolato: la cipolla non emerge subito, ma si sente netta, con la sua dolcezza, nel retrogusto in un equilibrio davvero interessante. Il tutto impreziosito da una confezione che la rende quasi un oggetto d'arte: il packaging di Audere infatti è realizzato dalle opere di Davide Preti in arte David Bart, artista novarese che nei suoi ritratti di uomini bendati racconta proprio il dramma della molteplicità dell'uomo moderno, di generazioni che si susseguono con il dramma della perdita di identità senza lasciar nulla. In questo caso invece è proprio il recupero di una varietà di cipolla che aiuta l'uomo a ritrovare la sua identità e, contemporaneamente, aiuta anche a ricostruire una embrionale economia. Oggi sono una ventina i coltivatori di un prodotto che viene esaurito quasi immediatamente, come racconta Gianluca Zanetta. Ma anche la cioccolata di Audere si sta espandendo sempre di più, dopo la partecipazione entusiastica all'Expo 2015. In menu ci sono le classiche tavolette Fondente Extra (al 56 e al 61 per cento), il Monorigine Perù, il Fondente Monorigine Huganda e le creme (fondente, nocciole e cioccolato bianco). E la sperimentazione va avanti. Osando.
Con qualche (legittima) ambizione: in primo luogo, legare il prodotto a un’immagine forte, inusuale, quella garantita dalle opere di David Bart, che ritroviamo sia sul packaging dei prodotti che sul sito aziendale. Poi, naturalmente, quella di produrre cioccolato in modo rigorosamente artigianale, utilizzando materie prime (riso, miele e derivati) made in italy e cacao monorigine e blend provenienti dall’America Centrale e Latina e dall’Africa, in regime Fair Trade. I prodotti spaziano dal fondente 78% al cioccolato con cipolla bionda fino ad una proposta, venduta in farmacia e destinata in particolare ai bambini, di cioccolato al latte con propoli e polline, appositamente realizzato in tavolette da 5 grammi per le esigenze dei consumatori più piccoli.
Il territorio novarese presenta ancora una volta a Expo le sue eccellenze gastronomiche: è infatti tutto targato Novara un evento ospitato oggi nel cluster del cacao, un’area specializzata in cui sono presenti i Paesi produttori della pregiata materia prima che serve a preparare il cioccolato.
Sono stati abbinati i caprini prodotti dell’agriturismo La Capuccina di Cureggio, di cui è titolare Gianluca Zanetta, con la fonduta della cioccolatreria Audere di Borgomanero. «Un accostamento - ha spiegato l’assessore al turismo di Novara, Sara Paladini - che può essere gustato anche con il solleone, un’esperienza sensoriale che trasforma il cioccolato in una risorsa anche in questo periodo estivo».
La sfida dei produttori agroalimentari novaresi è quella di abbinare sapori diversi di eccellenze locali: dopo la cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto, il cioccolato di Audere è stato giustapposto ai formaggi freschi prodotti interamente da latte di capra locale, e affinati con fava di cacao venezuelana. Un sapore acidulo mescolato con l’amaro della fava di cacao e unito al dolce della fonduta, anche’essa prodotta con cacao monorigine venezuelano. «E’ stata un’esperienza molto positiva - commentano Zanetta e Diego Signini di Audere - gradita nonostante le temperature tropicali». Di questo speciale mix sono state preparate un centinaio di porzioni, tutte consumate in maniera molto rapida.
Essere responsabili del proprio avvenire, domandandosi sempre il “perché” delle cose e non accontentarsi solamente di eseguire rappresenta uno dei capisaldi del successo imprenditoriale ed anche, più largamente, di successo nella vita. Un principio granitico che Diego e Riccardo, due amici d’infanzia oggi proprietari della Audere srl, hanno saputo sposare al meglio! Dai tempi lontani di Cristoforo Colombo, il primo europeo a provare il cacao nel 1502 presso l’isola di Gunaja, durante il suo quarto viaggio nelle Americhe, di tempo ne è trascorso davvero tanto.
Nel corso dei secoli il cioccolato è diventato un fenomeno di massa con numerosissime derivazioni ed implicazioni di carattere rituale, culturale e – perché no – anche di business. Audere è un’azienda dinamica, giovane e perfettamente allineata ai tempi moderni, nata dai sogni entusiastici di due ragazzi che hanno scelto di coltivare una passione comune, la cioccolata. Audere non è solo cioccolato nel senso stretto del termine… ma è tutto ciò che gustosamente orbita intorno al mondo del cacao, sviluppato con coraggioso senso del mercato, basato su un credo preciso nell’eccellenza del nostro paese: La filosofia dell’azienda è chiara: investire, produrre e crescere perseguendo obiettivi concreti.
Aspetto cardine è la scelta delle materie prime, che rispettino la tipicità e le caratteristiche dei cacao più nobili, utilizzando solamente materia monorigine e blend, proveniente da quei paesi culla di questo prezioso dono: America Centrale e Latina, Africa.
Cavalcando le nuove tendenze di consumo, sia per valori nutrizionali ed anche per caratteristiche organolettiche, un aspetto di riguardo è la sostenibilità, attraverso la quale Audere si fa promotrice dei valori etici aziendali, approvigionandosi esclusivamente da quei fornitori di materia prima, che sono coscienziosamente impegnati nella salvaguardia dell’ambiente e dei suoi coltivatori. Ultimo – ma non ultimo – l’aspetto della produzione, che recupera modalità artigianali ed igienicamente sicure. La curiosità, la buona volontà e la capacità di acquisire cultura sono le caratteristiche essenziali di chi collabora con Audere, a garanzia di un prodotto di grande classe che, nel corso della storia ha collezionato numerosi consumatori illustri (Alessandro Manzoni, Giacomo Casanova, Voltaire, Mozart, Maria Antonietta, Gabriele D’Annunzio, Fidel Castro) ma che oggi tutti si possono permettere per… osare un piccolo, corroborante peccato di gola.
Sono state premiate questa mattina alla Camera di Commercio di Novara le dieci start up novaresi che sono state selezionate dall’ente per ricevere un contributo a fondo perduto per investimenti per la loro attività imprenditoriale.
La premiazione delle “Start up al decollo”, questo il nome del bando, è stato il momento culminante del progetto “Nuove imprese per crescere” della Camera di Commercio a sostegno delle nuove imprese che, come ha spiegato il direttore Cristina D’Ercole, “hanno bisogno di aiuto non solo nella prima fase di avvio ma anche di accompagnamento nelle successive fasi che permetta loro di stare sul mercato e svilupparsi. E se le aziende crescono, cresce l’occupazione con effetti positivi su tutta la comunità”.
Presente alla premiazione il presidente della Camera di Commercio Maurizio Comoli, il direttore dell’Incubatore d’impresa novarese Enne3 Lorenzo Lener e l’assessore al Commercio del Comune di Novara Sara Paladini che hanno tutti sottolineato, pur sotto vari aspetti, l’importanza del lavoro creato dalle nuove imprese soprattutto quelle che propongono servizi e soluzioni innovative. Proprio con l’incubatore la Camera di Commercio ha avviato una collaborazione per il tutoraggio e la fornitura di servizi di assistenza alle aziende nell’ambito del progetto “Nuove imprese per crescere”. Ha anche organizzato un corso di social media marketing che si è tenuto in gennaio con gli esperti della Ninja Academy e a cui hanno partecipato una ventina di aziende.
Ma ecco chi sono le dieci aziende di recente costituzione (requisito era infatti essere nate dal 1° gennaio 2013) premiate con un contributo di 3.000 euro: Ergamec Srl di Fontaneto d’Agogna (presente l’amministratore Luciano Erbetta, lavorazioni siderurgico-meccaniche); l’Officina del Gusto di Carlotta Felugo di Borgomanero; Audere Srl di Borgomanero (presenti Diego Signini e Riccardo Spera, trasformazione del cioccolato); Mga di Dessì Gigliola (confezione abbigliamento sportivo per ciclisti); Artigianato elettronico di Riva Matteo di Borgomanero; Uniwear Srls di Novara (presente Giorgio Barbaglia, sviluppa connettività ad alta velocità e servizi in cloud per le aziende); Smartseq Srl di Novara (bioinformatica, ovvero rielaborazione e storage di dati biologici come quelli dei risultati delle analisi ospedaliere); MapPlay società cooperativa di Novara di Chiara Contini che ha ritirato il premio e Ginevra Iorio (sviluppo di modelli ludici e didattici per la promozione del territorio); Reios Srl di Novara (presente Massimo Viglione, sviluppo tecnologie avanzate di illuminazione a led); Isalit Srl di Novara (presente Elettra Barberis, monitoraggio di beni culturali).
Si parla bene di Borgomanero anche a Milano. Dal 4 febbraio sino ad oggi, festa di San Valentino, nel capoluogo lombardo a “Eataly Smeraldo” si può ammirare un capolavoro dolciario. Lo chef pastry del blasonato Hotel Villa Crespi di Orta San Giulio (diretto dallo chef Antonino Cannavacciuolo) Kyunjoon Kim, appena rientrato dal Word Chocolate Master 2015 (concorso internazionale per i migliori maestri del cioccolato), in collaborazione con l’azienda borgomanerese “Audere Lacioccolata”, ha realizzato una scultura di cioccolato del peso di quasi novanta chili raffigurante una giovane donna trasfigurata in ninfa, un’esile creatura floreale. «E’ stata la mia prima partecipazione ad un concorso così importante – ha commentato Kim – ma è stata una bellissima esperienza che mi ha molto gratificato».
Siamo orgogliosi di avere contribuito allo straordinario risultato ottenuto da Kim – dice Diego Signini, amministratore di “Audere Lacioccolata” – e colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo successo.
Abbiamo dimostrato che il nostro territorio è ricco di risorse e di talenti che collaborando tra di loro riescono a raggiungere risultati sorprendenti». La scultura, una delizia per gli occhi dei tanti visitatori, oggi, quando sul palco di Eataly Smeraldo verrà frantumata, sarà per tanti anche una delizia… gratuita per il palato. Nella foto, la scultura di cioccolato con il suo autore, Kyunjoon Kim in posa assieme ad Antonino Cannavacciuolo (ultimo sulla destra) e a Diego Signini (secondo sulla sinistra)
Le tipicità novaresi tra storia, cultura e tradizione: allo stand del Salone del gusto di Torino, che continua fino a domani, si sono incrociati Carlin Petrini, patron di Slow Food, Oscar Farinetti, amministratore di Eataly, lo scrittore Sebastiano Vassalli e Alberto Mauro, direttore della divisione Banca Popolare di Novara del gruppo Banco Popolare, oltre al presidente del consorzio di tutela del gorgonzola Renato Invernizzi.
Si sono così aperte prospettive di collaborazione per valorizzare alcune storie di vita e di prodotto che hanno fatto la storia del territorio: «Abbiamo fatto assaggiare - spiega l’assessore alle attività produttive del comune di Novara, Sala Paladini - il cioccolato prodotto dalla cioccolateria Audere di Borgomanero unendo il cioccolato con la cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto, il primo presidio Slow Food della nostra provincia. Un accostamento inedito che ha trovato grande riscontro sia da parte di Petrini sia di Farinetti».
Ieri, giornata dedicata al gorgonzola, tanti anche gli assaggi di risotto con il formaggio erborinato: «Abbiamo iniziato un percorso - aggiunge Paladini - che va nella direzione di raccontare ancora meglio i nostri prodotti: vale per il gorgonzola, ancora di più per il riso, che proponendosi all’assaggio riesce a completare la narrazione, e per i vini delle nostre colline». Durante questi primi due giorni inoltre sono stati già distribuiti diecimila depliant informativi sul territorio.
Il cioccolato fondente si «sposa» con la cipolla bionda del presidio Slow Food di Cureggio e Fontaneto d’Agogna: un azzardo o golosità da scoprire, dal Novarese? La cioccolateria di Borgomanero che ha tentato l’esperimento si chiama «Audere», verbo latino che significa per l’appunto «osare». E’ nata dall’avventura imprenditoriale di due soci, Diego Signini e Riccardo Spera, che producono cioccolata di alta qualità.
Hanno portato il risultato di questa ricerca di gusti e sapori nuovi al Salone del gusto di Torino, appena concluso: riscontro decisamente positivo. «In questa nostra preparazione non è il gusto della cipolla a dominare - sottolinea Signini - ma c’è un sottile equilibrio di sapori: la tavoletta è composta da due terzi di fave di cacao dal Centroamerica, mentre il resto viene dal Madagascar: materia prima profumata, con una nota speziata. Il tutto unito alla cipolla. L’esito finale è un cioccolato amaro, al 71% di cacao, con retrogusto leggermente acidulo».
L’ortaggio prodotto non lontano da Novara è da qualche tempo tutelato grazie alla creazione di un presidio Slow Food, il primo della zona: la cipolla tradizionale della pianura di Cureggio e Fontaneto è di colore biondo dorato, larga fino a 8 centimetri, peso tra 150 e i 400 grammi. Sua caratteristica fondamentale: l’estrema dolcezza, anche per lunghi mesi dopo la raccolta. «Siamo partiti da questa sua tipicità - aggiunge Signini - per cominciare le nostre prove». Il presidio Slow Food è sostenuto da Pro loco di Fontaneto d’Agogna, Comuni di Cureggio e Fontaneto e Banca Popolare di Novara.